15/12/08

Il Colloquio: Domande&Risposte - Domande APERTE

Seguendo la distinzione fatta nel precedente post, andremo ora ad analizzare le domande più frequenti per tipologia, dando anche dei suggerimenti su come rispondere!!!

Iniziamo dalle domande aperte:

Mi parli di lei...
La più classica delle domande aperte! Non c’è un giusto modo di rispondere a questa domanda..ci sarà chi privilegia la descrizione personale (sono una persona così...mi piace questo e quest’altro) e chi invece riassume il suo CV, in maniera più o meno formale e strutturata.
Il mio consiglio è quello di bilanciare l’aspetto professionale-formale con quello personale-informale, dando al selezionatore sia informazioni sul percorso e le scelte fatte, sia sul proprio carattere. Nel fare questo seleziona le informazioni più significative, cercando di mostrare le tue migliori qualità, con un “tocco” di originalità!
Non ti trovi ad un esame all’università nè ad una recita scolastica! Non fare la mummia! Esprimi con energia ciò che sei, facendo percepire quanto vali...

Mi sintetizza il suo curriculum/ il suo percorso formativo e lavorativo?
Individua i punti salienti del tuo curriculum: la scelta dell’università, la tesi, le prime esperienze lavorative...
Cerca quindi un filo logico che dia continuità e coerenza al tuo percorso e..
motiva le tue scelte..anche se dettate soprattutto da caso!
In realtà ogni cosa, ogni azione ha un senso...basta scoprirlo!!!

Quali sono le esperienze più importanti che hanno segnato il suo percorso?
Idem come sopra. Quello su cui ti devi focalizzare qui è l’apprendimento che hai tratto dalle esperienze significative, anche e soprattutto se si tratta di difficoltà e fallimenti.
Essi sono inevitabili per tutti, ciò che fa la differenza è come sappiamo reagire ad essi traendone occasione di riflessione e di crescita!
E’ quando si prende una “mazzata” che si impara a rialzarsi...

Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questo ambito/settore di studio/lavoro?
Questa è una domanda aperta che potremmo anche definire motivazionale in quanto cerca di capire le inclinazioni e gli interessi del candidato per valutarne la coerenza con il lavoro proposto.
Se il settore è affine, è facile risultare coerenti..l’importante è marcare la propria motivazione fornendo prove e argomentazioni (ossia... "mi piace talmente tanto questa cosa che l’ho approfondita/praticata in questo e quest’altro modo..")
Se il settore invece è distante si può procedere in due modi: o facendo capire che ci si è resi conto solo con il tempo di quale fosse la strada più congeniale a sè....o cercando anche di mostrare i parallelismi e i punti di contatto da un ambito ed un altro (ad es. Se hai studiato lettere e ti proponi per un lavoro di venditore, potrai dire che sei sempre stato piuttosto bravo ad esporre ed argomentare le tue ragioni, a parlare in pubblico...ecc)

Come si descrive dal punto di vista caratteriale?
Come la descriverebbero i suoi amici?
Quali sono i suoi punti di forza? Quali sono i suoi punti deboli?


Queste di solito sono domande che mettono in crisi! Ti sarai chiesto: “...Ed ora cosa le dico, cosa vuole sentirsi dire?!”
La verità, tutta la verità, nient’altro che la verità!
Più si è sinceri, più si è convincenti, questa è a mio avviso la regola base di tutti i colloqui!
Ma il ritratto che faremo di noi stessi sarà sempre un dipinto, mai una fotografia!
La nostra bravura sta nel saper dosare i colori, le tinte pastello e quelle forti nel fare le giuste sfumature per smussare gli angoli...e infine passare una mano di smalto per dare luce al tutto...
Tornando agli esempi, potremo dire che siamo attivi, dinamici, ma magari un po’ troppo irruenti nelle scelte....oppure che siamo precisi e scrupolosi, ma che a volte rischiamo di dare troppa attenzione ai dettagli...
Il segreto sta dunque nel bilanciare pregi e difetti, mostrandoci consapevoli delle aree su cui prestare maggiore attenzione e per le quali ci stiamo già impegnando a migliorare!

(e..tra parentesi..perchè oltre a dirlo non iniziamo pure a farlo?!)

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