25/05/09

TO STAGE OR NOT TO STAGE, that is the question!

Ho già affrontato la tematica dello stage in diversi post, di cui l'ultimo relativo all'indagine lanciata dalla REPUBBLICA DEGLI STAGISTI per disegnare il profilo dello stagista contemporaneo...(clicca qui per leggere il post).
Ora, sollecitata anche dal nuovo articolo del blog Generazione P, vorrei fare una nuova riflessione in merito.

"Regolamentati" (le virgolette sono d'obbligo) dalle legge 196/97, i tirocini formativi, alias stage, rapprensentano ormai la porta d'ingresso nel precario mondo del lavoro...
Da regolamento appunto lo stage dovrebbe avere una valenza formativa per il tirocinante, per cui si prepara l'apposito progetto formativo, ed una valenza selettiva per l'azienda che attraverso lo stage può conoscere giovani talenti e testarli ai fini di una eventuale assunzione.

Nella realtà cosa succede?
Dipende dai casi, o meglio dipende dalle aziende:
a) in alcuni casi il tirocinio è davvero professionalizzante perchè consente al giovane appena uscito dall'università di fare esperienza in azienda e di arricchire il suo CV,
b) in rari casi lo stagista viene anche effettivamente assunto dall'azienda,
c) in altri purtroppo lo stage si rivela pressochè inutile, se la persona viene messa solo a fare attività operative, come le classiche fotocopie, o addirittura dannoso, se invece lo stagista viene sfruttato, svolgendo in pratica le stesse attività di un dipendente ma senza la corrispettiva retribuzione...

Quale risposta dare dunque alla domanda: "To stage or not to stage?"
Questa: bisogna scegliere con cura lo stage!
Il che significa: verificare la serietà dell'azienda, fare molte domande sulla natura delle attività, accettare solo stage con un rimborso spese ragionevole...a meno che non ti venga proposta un'occasione tale da non poterla rifiutare (es si tratta dell'unica azienda che si occupa di un certo tipo di business..oppure ci sono reali prospettive di assunzione ecc...).
Ricordati, lo stage molto probabilmente non rappresenterà il tuo lavoro futuro..nè tantomeno si può pretendere di fare attività chissà quanto stimolanti o esaltanti all'inizio, appena usciti dall'università e senza conoscere neppure cosa sia il mondo del lavoro!
Tutti i lavori iniziano dalla gavetta: bisogna farsi le ossa all'inizio!
Questo vuol dire accettare di farsi sfruttare?
Affatto! Significa avere ben chiaro in mente il proprio obiettivo, essere consapevoli di stare percorrendo solo una delle prime tappe!
Guarda sempre avanti!
Osserva e registra della tua attività qualunque dettaglio potrà esserti utile per il futuro!
Ogni seppure piccola esperienza farà parte del tuo bagaglio personale e professionale!
Continua sempre a cercare nuove opportunità di lavoro!
E infine...stabilisci una scadenza...una durata massima del tuo periodo di stages! Non rimanere bloccato nel tunnel: a volte questo significherà anche rifiutare un altro stage se non implica una crescita per te!
Crea il tuo progetto e credici fino in fondo: solo tu potrai realizzarlo!

1 commento:

Luce ha detto...

gli stage seri sono in via d'estinzione...la maggior parte sono solo una forma legalizzata di sfruttamento a basso costo, anzi spesso a costo zero. L'unica soluzione è quella di coalizzarci e dire no a chi ci continua a proporre stage...E' chiaro che se lo facciamo singolarmente non ha nessun senso visto che al posto nostro ci sarebbe cmq qualcun'altro disposto ad accettare...