28/02/09

Le AZIENDE non trovano i professionisti che cercano e le PERSONE non trovano il lavoro che cercano: Com'è possibile?

Per quanto possa sembrare assurdo, specialmente in un periodo in cui la domanda di lavoro è scarsa e l'offerta invece abbonda, le società di ricerca e selezione del personale lamentano il fatto di non trovare profili corrispondenti alle loro richieste!

Come mai domanda e offerta non si incontrano?

I motivi presumibilmente sono molteplici:
  • manca un'effettiva corrispondenza tra il titolo di studio posseduto (e quindi anche delle aspettative e degli interessi) dalle persone e quello richiesto dalle aziende: le prime privilegiano le tematiche umanistiche (lettere e psicologia sono in testa), le seconde hanno bisogni di conoscenze tecniche e scientifiche;
  • c'è un problema di mobilità territoriale: le aree a maggiore sviluppo economico si trovano nel Centro-Nord (v. post del 22/02/09) mentre la maggiore richiesta di lavoro si trova nel Sud
  • c'è scarsa comunicazione: la maggioranza delle candidature di neolaureati o neodiplomati si riversano sulle grandi aziende, italiane o multinazionali, mentre le maggiori richieste vengono dalle PMI, dalle piccole società e dagli studi professionali.
Gli interventi a mio avviso possibili e auspicabili per migliorare questa situazione sono innanzitutto di tipo culturale:
  1. bisogna diffondere nelle famiglie e nelle scuole la cultura scientifica, non solo attraverso testimonial credibili e d'impatto (ad es. famosi ricercatori ed inventori) ma anche motivando gli stessi insegnanti: la passione è contagiosa!
  2. promuovere politicamente ed incentivare anche economicamente la ricerca e lo sviluppo
  3. attuare massicci interventi di informazione e di orientamento scolastico e professionale nelle scuole (sia medie inferiori che superiori)
  4. formare chi cerca lavoro ad utilizzare canali di ricerca diversificati, a proporsi in maniera attiva ed imprenditoriale nel mercato del lavoro
  5. rendere più accessibili alle piccole e medie aziende strumenti di ricerca e selezione più capillari ed efficaci.

24/02/09

Quali sono le lauree più gettonate?

Alcuni i siti Web specializzati in e-recruiting hanno stilato una classifica delle lauree più richieste dalle aziende.

I curricula che hanno avuto un riscontro positivo sono senza dubbio quelli dei laureati in ingegneria e in economia.

Seguono a ruota le lauree scientifiche (chimica, biologia, farmacia, fisica, scienze ambientali, ecc)

Analizzando le richieste per settore, è stato riscontrato che per la moda, lo spettacolo, la grande distribuzione, la consulenza e la finanza, le discipline economiche sono quelle più adatte.
Per le telecomunicazioni, l'elettronica, l'energia, l'elettrotecnica, l'automotive, i trasporti, la logistica e l'immobiliare è invece richiesta più di frequente una laurea in ingegneria, mentre nell'ambito sanitario, farmaceutico e chimico sono le lauree scientifiche a essere più gettonate.

Per i diplomati tecnici, il settore più fervido è sicuramente quello dell'informatica e delle telecomunicazioni.

Nel prossimo futuro si prevede che i titoli che garantiranno più sbocchi saranno quelli nell'ambito delle biotecnologie, dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'informatica, con un trend in continua crescita.

tratto da http://lavoro.corriere.it

22/02/09

Quali sono i territori italiani che stanno reagendo alla crisi?

Secondo il CENSIS sono 161 i territori d'eccellenza in grado di guidare la reazione alla crisi.

Un arcipelago composto da 71 territori produttivi industriali e 65 aree di accoglienza e turismo.
A questi si aggiungono 25 poli dell'innovazione e della logistica. La maggioranza localizzata al Nord (79,3% dei Comuni) e solo per il 6,7% al Sud.

La risposta alla difficile congiuntura economica converge sul rafforzamento della produzione industriale di qualità, sulle tecnologie, e punta a valorizzare il capitale culturale e paesaggistico.

Quali sono i primi territori "vincenti"?
Riviera del Brenta (Venezia), Langhirano (Parma) e Montebelluna (Treviso)
Le 65 aree di accoglienza sono guidate da Portofino, Venezia, Cortina.
Fra le isole svettano Capri, Ischia e Pantelleria.
Fra i poli strategici dell'innovazione e della logistica sono segnalati l'interporto Quadrante Europa di Verona, la Fiera di Milano, il Politecnico di Torino, l'Area Science Park di Trieste o i laboratori di fisica del Gran Sasso.

L'elemento che contribuisce di più a determinare la qualità di un territorio è il capitale umano e nello specifico:
  • il dinamismo imprenditoriale,
  • la qualità delle risorse umane
  • la validità della classe dirigente locale.
Tutto ciò dimostra come il territorio italiano, così come ciascuno di noi, ha perciò bisogno di energia e imprenditorialità, di focus sul valore aggiunto, sulla differenza che possiamo fare nella nazione e nel mercato del lavoro, sui nostri punti di forza, sulla particolarità del nostro profilo e delle nostre competenze...

tratto dal Sito del Sole24Ore - Economia&Lavoro

20/02/09

Serve davvero scrivere una lettera di presentazione?Non è troppo formale e standard?

Penso che le lettere standard e convenzionali servano a poco!
Sono appunto delle "cover letter", lettere-copertina... ma spesso alcuni scelgono il libro proprio dalla copertina!!!

Detto ciò, la lettera serve per presentarsi in modo sintetico (io preferisco quelle di poche righe..) e quanto più possibile personalizzato ossia in modo da distiguerci dagli altri e da rivolgerci specificamente a quella posizione e a quella azienda!

Più si è interessati all'azienda e al lavoro e meglio è, perchè si scriverà una vera e propria lettera di motivazione e non una pura formalità piena di parole vuote...

Perciò a mio avviso bisogna distinguere una semplice lettera di accompagnamento "generale" che spediamo come testo della mail o della lettera che accompagna il CV per spiegare in poche righe chi siamo e a cosa siamo interessanti...dalla lettera di motivazione vera e propria mandata all'azienda che ci interessa, candidandoci sponteamente o ad un annuncio specifico!

In questo caso saremo più dettagliati nella descrizione del nostro percorso e soprattutto mostreremo il nostro interesse per svolgere quella data attività in quella specifica azienda.

Questa lettera può fare davvero la differenza specialmente se ci candidiamo per società piccole e medie che conosciamo!

18/02/09

Non possiedo il diploma ma ho frequentato una scuola per parrucchieri.Cosa posso fare per trovare lavoro con tutta questa concorrenza?

E' vero che il titolo di studio è importante, non solo per nostra formazione personale, ma anche per accedere a determinati incarichi, come ad esempio quelli pubblici.

E' altrettanto vero però che nel lavoro conta di più ciò che sai fare rispetto al titolo che hai!

Considerando la tua situazione: cosa realmente ti impedisce di porti avanti la tua professione da parrucchiera? Che possibilità ci sono che magari non hai ancora tentato?

Ad esempio potresti pensare a fare un corso di specializzazione da estetista o per ricostruzione unghie, oppure lavorare a domicilio...

I miei sono solo esempi: l'importante è che tu allarghi le tue prospettive professionali e geografiche!

Ad esempio in quali città o regioni la situazione del tuo settore di attività è è più proficua? dove c'è più richiesta e meno concorrenza?

seconda cosa..se vuoi provare a fare altro e ti serve il diploma...perchè non provi a prenderlo? Ci sono molti adulti che lavorando frequentano le scuole serali e, con un po' di impegno e di sacrificio, portano a casa il titolo! Anche tu ce la faresti!

Quando sei motivato a fare qualcosa scopri in te delle risorse che neanche immaginavi di possedere...

16/02/09

Per essere assunti è meglio avere esperienza pregressa o partire da zero?

Avere un'esperienza cospicua alle spalle, se a volte può essere un requisito fondamentale per accedere ad una professione, può invece rappresentare un ostacolo se il datore cerca una persona giovane, da formare da zero e...senza troppe pretese!

Infatti ciascuno di noi porta con sè, nel bene e nel male, il modo di lavorare, le competenze e i comportamenti acquisiti nel tempo e reca anche delle aspettative su come si dovrebbe lavorare e sul trattamento da ricevere...e questo può essere visto come uno svantaggio da chi vuole assumere...

Insomma se è vero che avere fatto già una seppur minima esperienza sul campo rappresenta certamente una carta in più quando ci si presenta nel mondo del lavoro, soprattutto dopo la laurea...con il passare del tempo e con il suo aumentare essa può diventare quasi un "peso" tanto da rendere più difficile ricollocarsi, per quanto assurdo possa sembrare...

E quindi? Cosa fare?!?

Punta sul valore aggiunto che puoi dare rispetto ad una persona più inesperta.
Argomenta le competenze sviluppate in contesti e in posizioni diverse, mostrando la tua capacità di adattamento.

E soprattutto, esprimi il tuo desiderio di metterti sempre in gioco, di crescere professionalmente, come si suol dire!
La tua "anzianità di servizio" e le tue esigenze più marcate saranno aspetti che passeranno in secondo piano rispetto a tutto quello ciò che puoi offrire!

14/02/09

Cerco lavoro in una libreria.Nonostante la mia passione per i libri non mi selezionano..cosa posso fare?

Da consumatrice di libri confermo che in una libreria è fondamentale trovarsi davanti commessi talmente preparati che non serve dirgli autore-titolo-casa editrice e trovano subito il libro che ti serve o sanno darti il consiglio giusto per un regalo!

Come per ogni lavoro, la passione e la motivazione fanno la differenza!!!

Questo, insieme alle tue esperienze precedenti, ti danno tutte le carte in regola per poter essere assunto!

Non buttarti giù, continua a crederci e a cercare il lavoro che ti appassiona, ma sempre con uno sguardo realistico: la situazione economica è critica e il mercato del libro ne risente senz'altro!

In più considera che ci sono tanti altri ragazzi che cercano come te lavoro!

Eppure questo non ti deve scoraggiare, anzi! Può costituire quella molla in più per mostrare quanto vali, che puoi fare la differenza!

Perciò giocatela bene al momento del colloquio!

Mostati appassionato ma non esaltato, competente ma non presuntuoso, determinato ma non rigido...

Inoltre, apriti nuovi canali: dai multicenter fino alle piccole librerie di nicchia..troverai il posto che fa per te!!!

12/02/09

Come funziona il social network per trovare lavoro?

«Relationships matter», le relazioni contano.

È lo slogan di LinkedIn, il più grande social network professionale al mondo, ma anche la filosofia di questa nuova modalità di interazione, che consente di ampliare le opportunità di carriera costruendo o consolidando le proprie relazioni professionali.
Internet del resto è uno strumento sempre più utilizzato per trovare lavoro, ma davvero efficace solo se sfruttato nel modo corretto, conoscendone potenzialità e rischi.

Il boom dei social network finalizzati allo svago o all'amicizia (Facebook su tutti) ha avvicinato a questo mondo anche i "profani" della Rete, portando a una rapida crescita di utenti anche i portali a scopo professionale.
Tra i più diffusi ci sono, come detto, LinkedIn, oltre 30 milioni di utenti nel mondo, in crescita a 100mila nuo-vi iscritti a settimana, e Xing, 6 milioni di utenti, in espansione con la recente acquisizione di Neurona ed eConozco.
Ma anche Viadeo, 3 milioni di utenti, per ora l'unico con una sede italiana, e Plaxo, 20 milioni di utenti, evoluzione di uno strumento per la gestione della rubrica.
Iscrivendosi si può creare un profilo in cui descrivere curriculum, interessi e obiettivi di carriera e poi partire alla creazione del proprio network professionale, cercando altri iscritti con cui stabilire una connessione, tra i colleghi, i compagni di studi, i contatti della rubrica e-mail o impostando opzioni di ricerca avanzate.
Innanzitutto, ci si può «far conoscere», entrando a far parte di gruppi, partecipando a discussioni e (in certi portali) ottenendo «referenze» da altri iscritti. Ma si possono anche contattare direttamente persone che già lavorano in aziende per arrivare ai responsabili delle risorse umane, o ricercare annunci di lavoro pubblicati a pagamento dalle imprese, soprattutto grandi multinazionali o aziende del settore Ict.

Sono già cambiate alcune modalità di recruiting, con i social network diventati terreno di caccia per gli head hunter: «Consentono di entrare in contatto in modo rapido e diretto con professionisti «selezionati» dalle community – spiega Erika Perez, senior manager di Robert Half, società di recruitment specializzato – anche se poi è sempre necessario il classico incontro conoscitivo, perché non ci si può affidare totalmente alle informazioni contenute nei profili, spesso troppo concise e imprecise». Gli uffici di risorse umane, invece, continuano a prediligere canali tradizionali.

Il social networking a scopo professionale infatti funziona se gestito con cura, conoscendone anche i pericoli. La rete di contatti deve essere sufficientemente ampia, ma anche selezionata.

Il profilo deve essere visibile tra milioni di utenti e frequentemente aggiornato, ma limitando la pubblicazione di informazioni strettamente personali.
Va curata la propria « reputazione virtuale» eliminando contenuti che possano fornire un'immagine sbagliata e poi partecipando a discussioni solo se in grado di apportare un contributo ed iscrivendosi a gruppi solo se se ne condividono esperienze e interessi.

tratto dal Sito del Sole24Ore - Economia&Lavoro

10/02/09

Voglio lasciare il mio lavoro a tempo indeterminato perchè mi trovo male: Come faccio a spiegarlo nella lettera di presentazione? E al colloquio?

Per prima cosa analizza quelle che sono le motivazioni che ti spingono a cercare una nuova occupazione: ad esempio, non ti piace l'attività che svolgi o non ti trovi bene con i colleghi?

Soprattutto chiarisci a te stessa ciò che vuoi ottenere dal nuovo lavoro, quali sono i fattori più importanti per te!
Nella lettera di presentazione al tuo CV puoi usare classiche affermazioni come: “sono alla ricerca di nuove opportunità di crescita professionale” o “ho il desiderio di rimettermi in gioco professionalmente”.
Questo non solo per essere “politically correct” ma soprattutto per evidenziare i tuoi obiettivi , cosa vuoi nel tuo futuro piuttosto che cosa non vuoi nel tuo passato!!

Infine, nel colloquio preparati a spiegare in sintesi le motivazioni che ti portano a lasciare il vecchio posto di lavoro e cosa cerchi in quello nuovo.
Devi essere sincera, ma evita di lasciarti prendere da uno sfogo emotivo!
Mostra invece consapevolezza e distacco emotivo e porta sempre il discorso su quelle che sono le tue aspettative future!

09/02/09

Quali sono i motivi principali che spingono le persone a cambiare lavoro?

Le motivazioni che spingono a scegliere di accettare o lasciare un posto di lavoro possono essere ricondotte a due categorie di bisogni: primari e secondari.

Nel primo caso l'esigenza è quella di sussistenza e di sicurezza economica: avere una posizione a tempo indeterminato significa sostanzialmente questo (anche se ormai sappiamo che anche queste posizioni sono a rischio!).

Nel secondo caso la spinta prevalente è quella quella del benessere fisico, psicologico e sociale, e della realizzazione personale: lavorare in un ambiente di lavoro stimolante, avere buoni rapporti con i colleghi e possiblità di carriera rispondono a questa esigenza.

Ciascuno di noi porta in sé entrambi i tipi di bisogno e, a seconda della storia personale e della fase di vita in cui si trova, avrà la prevalenza di uno sull'altro.

Per cui ad esempio può succedere che una persona, dopo aver conseguito una certa stabilità occupazionale, senta l'esigenza di realizzarsi professionalmente tanto da essere disposta a lasciare un “posto fisso” per aprirsi una nuova attività o tentare la libera professione!

06/02/09

Mi sono dimessa perchè il mio posto di lavoro era un inferno.Sto cercando un nuovo lavoro ma ho terrore che il mio vecchio capo mi scopra!

Mi sono licenziata dal mio ex datore di lavoro con la scusa che avevo trovato una nuova occupazione, ma in realtà l'ho fatto perchè ormai avevo un esaurimento nervoso! Ora temo di rispondere senza saperlo ad un suo annuncio su internet..cosa posso fare?

Per prima cosa ricordati che hai tutto il diritto di lasciare il posto di lavoro per salvaguardare la tua salute fisica e psicologica, a prescindere da quelle che sono le motivazioni ufficiali che hai fornito al tuo ex capo!
Ora hai tutte le tue energie e il tuo tempo a disposizione per cercare una nuova occupazione che non solo non ti faccia stare male..ma ti renda serena e realizzata!

Capisco la tua paura di essere "scoperta" dai tuoi vecchi capi ma...qual è la probabilità che accada?!
Restando bloccata da questa paura, quante buone occasioni rischi di perdere?!

Tornando alla tua domanda specifica..ti dico che di solito gli annunci su internet presentano già il nome dell'azienda, oppure quello della società che si occupa della selezione (tipo adecco) e in questo caso penso puoi chiamare direttamente quest'ultima: se non ti potranno dire il nome del committente, almeno ti confermeranno che non si tratta della tua vecchia società!
Se gli annunci sono anonimi e non ti convincono..non rispondi!
e nel caso peggiore che il tuo vecchio capo ti "beccasse" puoi sempre dirti che l'altra azienda è fallita o che il tuo contratto è già terminato e che stai cercando altro...

In ogni caso i vantaggi che puoi ottenere rispondendo agli annunci sono molto superiori ai rischi che corri! Non temere!

04/02/09

Buone notizie: Annunci di assunzione da parte di aziende Italiane (Fonte: Il Sole24Ore)

In Italia, la Fiat annuncia 5000 licenziamenti. Nel mondo la Panasonic prevede 15.000 esuberi.

Il tasso di disoccupazione potrebbe superare l'8%, portanto il numero dei disoccupati in Italia a due milioni.

Secondo Confindustria i posti a rischio sono 600mila: meccanica e filiera dell'auto, costruzioni, il tessile che nel 2008 ha perso 9mila addetti e prevede un calo drammatico per quest'anno, senza interventi.

EPPURE.....

Non ci sono solo tagli...

C'è chi va controcorrente: cresce e soprattutto assume, tamponando il bollettino quotidiano dei posti a rischio.

Casi singoli di successo...oppure interi settori, come quello delle società main conctractor di ingegneria e di impiantistica. Oppure la grande distribuzione, da Ikea a Media World, oggi favorita dal binomio prezzo-qualità.

Chi ha una fetta del proprio budget all'estero ha una marcia in più. «La domanda globale è più debole rispetto al passato, ma chi lavora in tutto il mondo, come le grandi società di impiantistica e di ingegneria che hanno come clienti gli Stati o i fondi sovrani, comunque crescono», spiega Fabrizio Di Amato, presidente di Federprogetti, la Federazione di Confindustria che raccoglie le aziende del settore (da General Electric a Tecnit Italy, Eni, Saipem, Abb), numero uno di Maire Tecnimont.

Quest'anno la Maire assumerà 250 persone, quasi tutti ingegneri e tecnici specializzati. In portafoglio ha una serie di commesse per realizzare in tutto il mondo impianti petrolchimici e grandi infrastrutture, ora sta puntando in Italia ad un nuovo business: l'energia e in particolare le fonti rinnovabili, quella "green economy" lanciata dal presidente degli Stati Uniti, Barak Obama. E si candida anche a realizzare, nel ruolo di main contractor, le grandi opere che il Governo dovrebbe realizzare rapidamente per rilanciare l'economia.

Parlando di grandi aziende, Eni ed Enel hanno progetti di assunzioni consistenti.

Enel assumerà 3mila persone nel triennio 2009-2011, 1.400 nelle sedi all'estero, ma selezionando personale italiano. Si tratta di ingegneri e periti elettrotecnici, controllori di rete e di impianti di generazione, in aggiunta al turn over.

Numeri che potranno aumentare quando sarà conclusa l'operazione con Endesa. Eni, Saipem e Gas&power ne hanno 1000 in programma nel triennio: ingegneri ed economisti, soprattutto nella divisione exploration e production.

Va controcorrente, in un settore che ha cominciato a perdere occupati, il gruppo Almaviva.

Timori rientrati sui flussi delle telefonate: occupazione salva, quindi nei call center, dove anzi non esclude di assumere. Gli aumenti di personale dovrebbero arrivare nell'attività di informatica e in Almaviva consulting: 60 giovani talenti in più.

I consumi sono in calo, ma anche in questo scenario c'è chi aumenta vendite e fatturato.

Va avanti il piano di crescita di Ikea: nel 2009, dice Valerio Di Bussolo, responsabile relazioni esterne in Italia, si apriranno tre punti vendita a Rimini, Salerno e in provincia di Gorizia, mentre verrà ampliato Torino. Ogni negozio ha bisogno di 240 persone e genera un indotto di altre 100: totale un migliaio di persone.

Stessa logica per la catena Media World (gruppo Metro), 92 punti vendita in tutta Italia, oltre 2 miliardi di fatturato. Si apriranno altri 6-8 punti vendita, dice il capo del personale, Ernesto Gatti, circa 70 occupati l'uno, per un totale di 400-500 persone, più l'indotto.


La formazione conta per i prodotti ad alta tecnologia: nel 2008 sono stati spesi 2,5 milioni di euro di formazione, in particolare per una corporate university con il Politecnico di Milano.

Quest'anno il budget sarà aumentato del 20%, a riprova che per battere la crisi bisogna scommettere sulla crescita.


Tratto dall'articolo del Sole24Ore:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/02/enel-eni-ikea-assunzioni.shtml?uuid=5f55b95a-f067-11dd-9635-54ebffb44a26&DocRulesView=Libero


03/02/09

Sono impiegata in un ufficio, vorrei avviare un'attività commerciale in proprio, come posso fare?

Si tratta di fare un bel salto..soprattutto di mentalità!
Se sei arrivata a questo punto, vuol dire che sei pronta a metterti in moto!!!

L'importante è che unire due aspetti:

1) capire cosa (prodotto o servizio) viene richiesto dal mercato

2) fare qualcosa che ti piace, che sia adatto a te e alla tua situazione, che ti convinca

Prima scegli la cosa che vuoi fare..poi trovi i modi e le risorse per farla!
(ad es, se servono conoscenze, le ottieni! magari fai un corso, compri libri ecc.)

Armati di forte determinazione
voglia di provare, di metterti in gioco,
pronta a sbagliare per imparare
a cadere per rialzarti!

01/02/09

Mi devo accontentare del lavoro che ho che non mi soddisfa...o credere nel mio sogno?

L'insoddisfazione che provi ti sta dicendo che non stai seguendo la tua strada, che hai dimenticato quelle che sono le tue più profonde aspirazioni...
E' il momento giusto per fermarsi a riflettere per capire cosa vuoi davvero!
Immagina il tuo futuro nei particolari, desideralo fortemente!
Ecco, quella è la vita che sogni, sai che ne vale la pena...che non ha senso accontentarsi di quello che si ha, che vale la pena lottare per ottenerla!

Ora, immagina di essere già nel futuro, di aver superato le difficoltà e gli ostacoli incontrati nella strada verso la tua realizzazione, e parla con te stesso nel presente...

Cosa gli consigli di fare? che atteggiamento deve avere? qual è il primo passo da fare?
Qual è stato il prezzo più alto da pagare? che conseguenze ha avuto la tua scelta nella tua vita e per le persone che ti stanno accanto?


Ora ritorna nel presente, conservando tutto ciò che hai appreso, consapevole del tuo obiettivo finale e delle sue conseguenze...E' questo ciò che vuoi, veramente? Sì!!!

Allora sei pronto a delineare, passo dopo passo, le azioni che ti ci porteranno e infine....inizia!!!

Ricorda: "Un viaggio di mille miglia inizia sempre dal primo passo!"